venerdì 18 gennaio 2008

Parliamo di economia....reale

Da un po’ di tempo sentiamo parlare di economia in ripresa, di aumento dell’occupazione, di inflazione che rallenta, di più trasparenza nei mutui e potremmo continuare all’infinito con discorsi del genere.

Ma nello stesso tempo ci sentiamo raccontare di crisi dei mutui in America, di economia americana che rallenta ancora, di dollaro che continua a perdere terreno nei confronti dell’euro, prezzo del petrolio che raggiunge e supera i 100 dollari al barile, di probabili se non certe ripercussioni sul resto dell’economia mondiale, europea in primis.

Seguendo alcune delle più note trasmissioni televisive che trattano di economia, ci sentiamo raccontare di tutto ed il contrario di tutto pur di giustificare il segnale positivo dei mercati odierni o quello negativo, l’aumento del prezzo del greggio o la diminuzione dello stesso, e così via.

Ma io mi chiedo: noi, pubblico che ascolta o che legge, siamo proprio considerati degli stupidi da prendere costantemente in giro? E’ mai possibile che dobbiamo sopportare tutte queste bugie che ci vengono raccontate?

Nessuno ci dice come mai aziende economicamente sane e in continua crescita poi in borsa vanno male ed altre che invece sane non sono di certo in borsa vanno fortissimo?

Nessuno ci racconta di strane speculazioni?

Ma chi segue queste trasmissioni sono anche i piccoli risparmiatori, coloro che sono facilmente influenzabili dai consigli dei vari analisti.

Nessuno ci racconta di rating di autorevolissime agenzie mondiali, volti a far aumentare l’appetibilità di un’azienda, che fanno quanto meno sorgere dei dubbi?

Nessuno di questi pseudo giornalisti ha il problema reale di arrivare alla fine del mese?

Oppure tutti quanti, pur di compiacere i loro padroni, sono disposti a raccontarci una marea di frottole?

L’altro ieri c’è stato il boom della New Economy, chiunque comprasse un titolo in borsa in breve tempo aveva dei guadagni importanti.

Ieri la bolla si è sgonfiata. C’è chi si è rotto l’osso del collo continuando ad ascoltare i consigli dei grandi esperti di borsa e dei guru di economia. Chiunque credo, ha almeno ( nella migliore delle ipotesi ) un parente o un amico che ha perso tanti tanti soldi seguendo i loro consigli.

Sino a poco fa’ il mercato immobiliare correva a più non posso, tutti cercavano il “ mattone “ come sicuro investimento dopo il crollo del mercato mobiliare, e la spiegazione era quindi ovvia. Oggi che in tanti fuggono dal mercato mobiliare, oggi che il mercato immobiliare frena bruscamente, che i tassi crescono ed i mutui sono sempre più difficili da ottenere, che cosa ci diranno?

La verità probabilmente è che ci sono a disposizione, almeno per la maggior parte di noi, pochi soldi.

Abbiamo comprato di tutto facendo dei microprestiti, dal telefonino alla lavatrice all’auto e abbiamo sommato tante piccole rate da pagare, abbiamo fatto altri prestiti per pagare le rate del precedente prestito, a queste molti di noi devono aggiungere la rata del mutuo della casa, le varie bollette, bolli ed assicurazioni, ed il gioco è fatto!

Per quanto tempo ancora dobbiamo sentirci raccontare da economisti pagati fior di quattrini per apparire in televisione o per scrivere i loro illuminati articoli su testate a grande tiratura, di analisi di mercato, di studi fatti, di trend, e bla bla bla, ciò che invece anche la persona più ignorante conosce molto bene e soprattutto sulla propria pelle e con un linguaggio e con una concretezza che è realmente alla portata di tutti?


mercoledì 16 gennaio 2008

argomento caccia

E’ un dato ormai notorio che la caccia in Italia non piaccia alla maggior parte degli Italiani. Ma è altrettanto noto a tutti che per una serie svariata di motivi, seppur tra limitazioni, sia ancora consentita.

Per i più è inammissibile che venga considerato “ sport ” oppure “hobby” un atto violento come quello di sparare ed uccidere un animale.

Per altri è una forma di inquinamento a causa del piombo e del materiale plastico che vengono dispersi nell’ambiente.

Per altri ancora i cacciatori sono dei frustrati che sentono la loro forza solo con un fucile tra le mani e per di più inseguendo ed uccidendo degli animali che non possono difendersi.

I cacciatori rispondono che l’istinto cacciatore fa parte della natura umana, che non si può proibire qualcosa che è nata con l’uomo, anche oggi che non vi è più necessità di uccidere un animale per nutrirsi delle sue carni.

Dicono che è ipocrita prendersela con loro e nello stesso tempo continuare a mangiare carne di animali allevati in maniera innaturale e uccisi anche loro in modi, diciamo così, poco ortodossi.

Usare scarpe di pelle ed indossare pellicce, comprare cosmetici che vengono testati, talvolta barbaramente, su cavie animali.

Ancora, dicono, che gli inquinamenti sono ben altri, basta guardare i fumi che invadono ogni città, i rifiuti per i quali non si trova più posto, le periferie di molte città ridotti a discariche abusive e ricche di amianto ed altri rifiuti tossici, le emissioni di milioni di auto ecc. ecc.

Poi tra i cacciatori ci sono dei distinguo, ci sono quelli che amano sparare prima di tutto e ci sono quelli che invece fanno dello sparo un momento “ quasi trascurabile “, perché vanno a caccia con il loro fido compagno – il cane – e si emozionano dietro la sua cerca.

Ed è un distinguo non da poco, a sentir loro.

Poi ci sono le leggi, a tutela della specie animale, cacciabile e non.

Ci sono anche coloro i quali tali leggi dovrebbero farle osservare, corpo forestale dello stato e guardie venatorie provinciali in primis, ma a sentir i cacciatori ed a leggere i vari forum sembra di capire che la vigilanza, a dir poco, latiti.

Eppure leggendo un calendario venatorio, facilmente reperibile anch’esso su internet, si capisce che le limitazioni ci sono.

Riguardano innanzitutto i giorni nei quali la caccia è consentita, poi ci sono degli orari anch’essi ben precisi, poi vi sono le specie cacciabili ed il numero massimo di catture consentite, si presume perché un numero eccessivo non vada ad incidere sulla diminuzione della specie stessa.

Poi ci sono gli ambientalisti contro i cacciatori, i cacciatori contro i verdi, insomma come quasi tutto in Italia, è un gran casino.

Come possiamo vedere ogni giorno, ahinoi, tutte le forme politiche di muro contro muro non portano mai a delle soluzioni, ma solo ad insulti ed immobilismo.

E allora mi chiedo, visto che questa caccia ce la “ dobbiamo tenere “ almeno per ora, non sarebbe più opportuno cercare delle forme di collaborazione tra i cacciatori più rispettosi delle leggi ( anche in questo caso, navigando su internet, è facile individuare varie associazioni di cacciatori i quali si sono riuniti anche per combattere forme che loro stessi definiscono di bracconaggio), e le varie associazioni che invece sono apertamente contro la caccia?

Non pensate che una forma di collaborazione del genere possa alla fine portare qualche beneficio a questi poveri uccelli?